Parallelamente nelle Fiandre si diffondevano i
"repos" di Gesù, culle adorne di trine e campanellini che le monache
cullavano cantando nenie. Intanto il presepe si stava rapidamente diffondendo
in tutta la penisola italiana, privilegiando l'Italia meridionale con Napoli al
suo centro. Arriviamo cosi' al suo secolo d'oro: il 1700. Si costruisce secondo
gli stili barocco e rococò ed i personaggi finiscono col rivestirsi di abiti
alla Luigi XIII, di baffi, pizzo, boccoli ed al guinzaglio cani da caccia. A Napoli
tra il 1760 ed il 1800 si ha una vera e propria febbre del presepe, tale che in
ogni parte del mondo non esiste oggi museo senza un'opera napoletana.
Dirà
Michele Cuciniello: "Il presepio napoletano e' una pagina di Vangelo in
dialetto napoletano".
Gli scavi di Pompei suggeriscono inoltre un ritorno allo
stile classico e in alcuni presepi troviamo addirittura il Vesuvio: Carlo III,
appassionato di meccanica e coadiuvato da architetti e scenografi di corte, ne
costruisce uno nei salotti del palazzo.
I traffici che al tempo dei Borboni collegavano la città
partenopea alla penisola iberica fecero si che il presepe venisse esportato in
Spagna e Portogallo, dove rimangono famosi i lavori in creta di Ramon Amadeu e
Damian Compeny. Intanto si aveva in Francia (a partire dalla Provenza) ed in
Belgio la fioritura di rappresentazioni fatte con marionette e
"cheches" (specie di automi).
Ma il presepe doveva ancora fare i
conti con il movimento "illuminista" che lo relegò nelle soffitte e
tra i rifiuti in quanto argomento "non illuminato" dalla ragione, ma
circondato da un alone di mistero. Ma non passò troppo tempo che il
romanticismo lo riscoprì e nella prima metà dell'ottocento nacquero le primo
associazioni di amici del presepio con il preciso fine di far rifiorire questa
usanza. La prima di cui si ha notizia e' del 1855-58 (?) nata a Barcellona, i
cui dati anagrafici sono stati dedotti da quella nata nel 1863 nella medesima
città spagnola.
Intanto i musei cominciavano ad aprire sezioni specifiche
sull'argomento: primo fu quello di S. Martino a Napoli che ospita il presepe di
Michele Cuciniello costruito nel 1879.
Poi sorse il Bayerisch National museum di Monaco e
raccolte si ebbero in Sicilia, Tirolo e Spagna. La prima associazione del
nostro secolo e' svizzera, nata nel Tirolo nel 1909. Rimase sola fino al 1921,
anno in cui, nuovamente a Barcellona, ne sorse una nuova seguita poi da altre
ancora fino ad arrivare al 30 maggio 1952, data che segna la nascita dell'
Universalio Foederatio Praesepistica (Un-Foe-Prae), federazione che raggruppa
l' universalità delle associazioni.
(da:www.praesepium.com)
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