lunedì 16 dicembre 2013

Breve storia del "Praesepium" (Parte seconda)

Parallelamente nelle Fiandre si diffondevano i "repos" di Gesù, culle adorne di trine e campanellini che le monache cullavano cantando nenie. Intanto il presepe si stava rapidamente diffondendo in tutta la penisola italiana, privilegiando l'Italia meridionale con Napoli al suo centro. Arriviamo cosi' al suo secolo d'oro: il 1700. Si costruisce secondo gli stili barocco e rococò ed i personaggi finiscono col rivestirsi di abiti alla Luigi XIII, di baffi, pizzo, boccoli ed al guinzaglio cani da caccia. A Napoli tra il 1760 ed il 1800 si ha una vera e propria febbre del presepe, tale che in ogni parte del mondo non esiste oggi museo senza un'opera napoletana. 
Dirà Michele Cuciniello: "Il presepio napoletano e' una pagina di Vangelo in dialetto napoletano".
Gli scavi di Pompei suggeriscono inoltre un ritorno allo stile classico e in alcuni presepi troviamo addirittura il Vesuvio: Carlo III, appassionato di meccanica e coadiuvato da architetti e scenografi di corte, ne costruisce uno nei salotti del palazzo.
I traffici che al tempo dei Borboni collegavano la città partenopea alla penisola iberica fecero si che il presepe venisse esportato in Spagna e Portogallo, dove rimangono famosi i lavori in creta di Ramon Amadeu e Damian Compeny. Intanto si aveva in Francia (a partire dalla Provenza) ed in Belgio la fioritura di rappresentazioni fatte con marionette e "cheches" (specie di automi). 
Ma il presepe doveva ancora fare i conti con il movimento "illuminista" che lo relegò nelle soffitte e tra i rifiuti in quanto argomento "non illuminato" dalla ragione, ma circondato da un alone di mistero. Ma non passò troppo tempo che il romanticismo lo riscoprì e nella prima metà dell'ottocento nacquero le primo associazioni di amici del presepio con il preciso fine di far rifiorire questa usanza. La prima di cui si ha notizia e' del 1855-58 (?) nata a Barcellona, i cui dati anagrafici sono stati dedotti da quella nata nel 1863 nella medesima città spagnola.
Intanto i musei cominciavano ad aprire sezioni specifiche sull'argomento: primo fu quello di S. Martino a Napoli che ospita il presepe di Michele Cuciniello costruito nel 1879.
Poi sorse il Bayerisch National museum di Monaco e raccolte si ebbero in Sicilia, Tirolo e Spagna. La prima associazione del nostro secolo e' svizzera, nata nel Tirolo nel 1909. Rimase sola fino al 1921, anno in cui, nuovamente a Barcellona, ne sorse una nuova seguita poi da altre ancora fino ad arrivare al 30 maggio 1952, data che segna la nascita dell' Universalio Foederatio Praesepistica (Un-Foe-Prae), federazione che raggruppa l' universalità delle associazioni.
Questa e' la storia del presepe, quella dei grandi nomi, ma essa non fa comunque torto a tutte quelle piccole storie di coloro che hanno costruito con passione il loro presepe e anche di tutti quelli che ancora una volta rimarranno incantati davanti a quella statuina che tende con un sorriso le braccia.

(da:www.praesepium.com)

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