lunedì 16 dicembre 2013

I personaggi del mio presepe: Il Pescatore ed il Cacciatore

Il pescatore e il cacciatore esprimono due tipi di cultura successivi alla società matriarcale: la pesca e la caccia, le piú antiche attività con cui l'uomo si assicurò i mezzi di sussistenza.
Il  pescatore: è simbolicamente il pescatore di anime. Il pesce fu il primo simbolo dei cristiani perseguitati dall’Impero Romano. Infatti l’aniconismo, cioè il divieto di raffigurare Dio, applicato fino al III secolo, comportò la necessità di usare dei simboli per alludere alla Divinità. Tra questi c’era il pesce, il cui nome greco (ikthys) era acronimo di "Iesùs Kristhòs Theoù Yiòs Sotèr" (Gesù Cristo Figlio di Dio e Salvatore).

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Interessante per la valenza che esprime è il costume del pescatore.

Esso, connotato dal colore bianco e rosso, mostra attinenza con la piú antica liturgia del mondo popolare, non soltanto napoletano.
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Al cacciatore che di solito imbraccia un fucile non è mai mancato l'ironico commento dei piccolo-borghesi napoletani che ignorando il senso culturale e metastorico della rappresentazione, ne hanno rilevato il contraddittorio anacronismo.
Ma si tratta dell'arroganza e della presunzione di una classe che ha sempre preteso di gestire la cultura, interpretandone i segni e le espressioni dall'alto della propria superficialità.
Le figure in coppia del cacciatore e del pescatore rinviano ad arcaiche rappresentazioni del ciclo morte-vita, giorno-notte, estate-inverno.
La pregnanza simbolica dei due personaggi è sottolineata, nella rappresentazione presepiale, dalla loro posizione che può dirsi canonica: vale a dire che il cacciatore si colloca in alto, mentre il pescatore è situato in basso, presso le acque fluviali.
Tale contrapposizione evidenzia chiaramente la dualità sacrale di una coppia attinente al mondo celeste e a quello infero.

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