lunedì 16 dicembre 2013

I personaggi del mio presepe: L'Annunciazione

La casa dell'Annunciazione
La casa di Maria a Nazareth, teatro della scena dell'Annunciazione l’ho ambientata rispettando i canoni dell’iconografia pittorica rinascimentale con porticato antistante e colonne, che hanno significato di collegamento tra terra e cielo, delimitato lo spazio scenico principale, apro sull’interno lasciando intravedere uno scorcio domestico, segno dell’umiltà di Maria: una stanza dalle pareti chiare alle quali sono addossati dei mobili, in particolare una credenza, un caminetto domestico, tavolo e sedie, corredata da tutta una vasta gamma di masserizie, la stanza è illuminata da un’ampia finestra con ricca vetrata colorata, raffigurante una stella dalla quale partono rei raggi luminosi che illuminano un giglio.
L'Annunciazione
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La data esatta in cui avvenne l'Annunciazione è ignota, come pure quella della nascita di Gesù. Poiché la dottrina cristiana fa coincidere l'Annunciazione con il momento del concepimento miracoloso di Gesù, allora la sua data è fissata nove mesi esatti prima della sua nascita (Natale), ed ambedue le festività sono state poste in corrispondenza d'un momento rilevante dal punto di vista dell'astronomia del nostro pianeta: rispettivamente l'equinozio di primavera e il solstizio invernale. Infatti addossato alla parete vi è un calendario, che pone in bella vista proprio la data del 25 di marzo.
L'arcangelo Gabriele avvisa Maria che partorirà un bambino e lo chiamerà Gesù.

E venne un angelo… e venne una colomba
La mia scena dell’annunciazione è ambientata all’interno della casa di Maria. Da un ampia porta centrale appare l’angelo Gabriele, all’apparire dell’angelo tutto s’illumina, s’illumina l’angelo e la finestra con la vetrata colorata, la luce emanata sia dall’angelo che dalla finestra, irradiano il viso e il grembo della Vergine. Maria è presentata in posizione insolita, con una veste dimessa, sorpresa ma anche impaurita dalla notizia.
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Non tutti sanno che il motivo dell’angelo che annuncia la notizia a Maria e la discesa dello Spirito Santo sotto forma di colomba, che discende direttamente da Dio e giunge a Maria.
In alcuni casi i raggi divini su cui scorre la colomba, come su binari, giungono direttamente al ventre di Maria, in altri sono diretti all’orecchio della Vergine, ad indicare il concepimento virginale di Maria attraverso la parola del Signore.
Su un tavolino adiacente la finestra e la figura della Madonna c’è un vaso di gigli, a ricordare la purezza della Vergine.
La tradizione teologica suddivide il colloquio tra l’Angelo e la Vergine in 5 momenti successivi, corrispondenti ai diversi stati d’animo di Maria:
inizialmente Maria è turbata (Conturbatione) non tanto per l’apparizione dell’angelo (sulla scorta dei vangeli apocrifi i vari commentatori sono soliti sottolineare come lei fosse abituata alle apparizioni angeliche) quanto per il saluto in sé, che non comprende. Dopo aver ascoltato l’annuncio, Maria ci pensa un po’ sopra (Cogitatione) e rimanendo perplessa chiede all’angelo (Interrogatione) come questo possa avvenire visto che non conosce uomo. Alla risposta dell’angelo subentra l’accettazione dell’annuncio da parte di Maria, che si definisce serva di Dio (Humiliatione). L’episodio si conclude dopo la partenza dell’angelo con il momento del concepimento vero e proprio, che corrisponde per Maria allo stato d’animo della grazia (Meritazione).
Qui Maria è ritratta in Humiliatione: dopo “le spiegazioni” dell’arcangelo Gabriele, accetta l’annuncio e, colta nell’atteggiamento di dire qualcosa, si definisce appunto serva, mentre Gabriele ha tutta l’aria di starla a sentire (le mani di Maria sono incrociate sul petto indicano l’accoglimento, le mani dell’angelo invece sono, una sul petto, l’altra reca in mano un giglio.

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Appena fuori la casa dell’annunciazione vi è collocato una grande albero, bello e rigoglioso, che reca molti frutti di colore rosso, è l’Albero della Vita l’Albero della conoscenza del Bene e del Male, di Adamo ed Eva, che fa da controscena all’annunciazione e pone Maria come nuova Eva, alludendo all’incarnazione di Cristo e alla sua successiva morte sulla croce in funzione di espiare il “peccato del mondo”.

Un libro aperto posto sul mobile vicino il vaso dei fiori ricorda la profezia di Isaia: “Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele”. (Isaia 7,14)
Nella patristica mariana, inoltre, la Vergine è spesso associata all’immagine del libro, definita come Liber Generationis ChristiLiber Dei manu scriptus. É considerata libro mistico, che ha presentato alla conoscenza degli uomini la parola di Dio

La nostra casa, la nostra famiglia
Sulle fondamenta di quella che possiamo considerare la prima casa cristiana, cioè la casa di Nazareth, è fondata la nostra casa, la casa della nostra famiglia, composta da quattro persone, padre, madre e due figli, maschio è femmina, perché solo sulla solidità della casa di Cristo la famiglia può vivere e sopravvivere cristianamente. La casa di Maria è costruita sulla roccia e su di essa è costruita la nostra casa.
La casa costruita sulla roccia (Mt 7, 21-27) è il luogo della protezione, della sicurezza, del riposo, degli affetti, della serenità, dell'amore, È inoltre cosa nota che costruire sulla roccia è molto più faticoso che costruire sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia.
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Cagnolino
Appena fuori dalla casa di Maria, sull’uscio della porta quasi a guardia della casa, si trova seduto un cagnolino. Sta a simboleggiare la fedeltà della Madonna a Dio

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